venerdì 24 giugno 2011

Manuela Arcuri, saro' Pupetta Maresca

di Alessandra Magliaro FONTE ANSA
ROMA - La più emozionata sul set di 'Pupetta, la ragazza con la pistola' è proprio lei Assunta Maresca, detta da sempre Pupetta, 76 anni, i capelli ora tinti di rosso, curata nell'aspetto, con echi di bellezza giovanile. La sua vita, e lei ha dato l'autorizzazione, sarà romanzata in quattro puntate per Canale 5 che Luciano Odorisio ha cominciato a girare a Roma e dintorni e che andranno all'inizio della stagione televisiva 2012 tra i titoli più attesi del piano fiction Mediaset. Ad interpretarla per la tv è Manuela Arcuri. "Aspettavo quest'incontro, volevo vederla, conoscerla, sapere il suo carattere", racconta all'ANSA l'attrice che sul set sulla via Cassia a Roma ha ricevuto la visita della Maresca, una vita segnata dalla camorra e da un delitto clamoroso che fece epoca: l'uccisione del killer di suo marito, il camorrista Pasqualone è Nola, che lei non esitò a compiere in un bar del centro di Napoli, ragazza e pure incinta di sei mesi. Aveva sposato quel boss a 17 anni, alla metà degli anni '50, un matrimonio da centinaia di persone, tutte del giro di quella camorra all'epoca 'rurale' che gestiva il mercato ortofrutticolo e al massimo il contrabbando di sigarette. Quattro mesi dopo le nozze, il rivale in malavita Tonino ò Bastimento gli uccide il marito e lei il giorno dopo non esita a vendicarsi. Partorisce a Poggioreale, il figlio qualche anno dopo sparirà nel nulla. Lei, condannata a 18 anni, nel '65 riceve la grazia. Torna nel giro, si mette con un altro boss, Umberto Ammaturo, da cui ha due gemelli. E osa persino sfidare, in una conferenza stampa 'storicà, il boss della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo.
"Una donna forte, una leonessa - aggiunge la Arcuri - mi ha detto 'chi mi tocca mi trova'. Lei tiene a questa fiction perché in qualche modo pensa che possa riscattarla, far capire che le sue azioni furono dettate da un grande prepotente desiderio di vendetta". Ma non c'é il rischio di giustificarla? Di fare di una donna di malavita un personaggio positivo? "In tutti questi lavori il rischio si corre, ne abbiamo romanzato la storia - spiega Manuela Arcuri - ne raccontiamo le origini di figlia e sorella sottomessa, finita in collegio per il suo spirito ribelle, donna per quei tempi eccezionale per vigore e determinazione, non una donna di boss ma lei stessa un capo, il personaggio è senza dubbio affascinante seppure nel male. Lei per la verità avrebbe voluto più realtà e meno romanzo".
Prodotta dalla Ares di Alberto Tarallo, sceneggiata da Teodosio Losito, la fiction vede nel cast Tony Musante, Stefano Dionisi, Barbara De Rossi, Guia Ielo, Luigi De Filippo, Eva Grimaldi, Gabriele Morra, Christopher Meireles, Stephan Kaefar, Sergio Arcuri. "Ci teniamo molto - prosegue Manuela Arcuri - alla ricostruzione d'epoca, ai vestiti. Ho studiato molto le sue foto e ho chiesto aiuto a lei per gli abiti, avrò capelli corti alla maschietta, vestiti scollati, la vita strizzata da una cinta elastica. Pupetta mi ha detto 'quando passava io si giravano a guardarmi'", cosa che evidentemente non riuscirà difficile all'attrice. Quanto al dialetto napoletano, "abbiamo un coach sul set e me la sto cavando". Il tema camorra sarà raccontato in tv, sempre su Canale 5, anche con un'altra serie, Il clan dei camorristi di Alberto Angelini, prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi. Ma ad aprire la stagione fiction Canale 5 sarà a settembre A sangue caldo, sei puntate con Manuela Arcuri e Gabriel Garko, Bonny e Clyde nell'Italia a cavallo tra gli anni '50 e '60.

Nessun commento:

Posta un commento