Tira una brutta aria. Domani ben tre squadre salernitane saranno bocciate alla prima verifica della Covisoc. Salernitana, Cavese ed Ebolitana. Per le prime due la situazione è delicatissima se non compromessa. Il club granata rischia di affondare tra mancate promesse, bugie ed inutili compromessi. Le speranze aquilotte sono legate ad un colpo di coda di Spatola che rischia tanto, a titolo personale, in caso di mancata iscrizione. Ad Eboli le nuvole iniziano a diradarsi. Cicalese sembra aver trovato la soluzione giusta per regalare alla città della Piana la prima esperienza tra i Pro. I biancazzurri se la caveranno con un -1 in classifica. Un quadro raccapricciante. Anche perché non se la passano bene anche le squadre salernitane iscritte al torneo di serie D (e nell’analisi ci fermiamo al massimo campionato dilettantistico). L’acqua è poca alla papera non galleggia ma da questa parte c’è troppa approssimazione.
Tanto “provincialismo” e poca programmazione. La corsa al titolo di presidente fa gola quanto quella di una poltrona in consiglio comunale o provinciale. Il calcio regala una ribalta che pochi altri fenomeni sociali concedono. Ci si innamora di quel ruolo e spesso si affonda per restare aggrappato ad un titolo. Questo sta per accadere per la seconda volta a Salerno con gli opportuni distinguo. Aliberti sbagliò ma fu anche accompagnato alla forca da precise scelte di Palazzo. Lombardi ha battuto strade sbagliate confidando troppo nella politica. Il calcio ha altre logiche. C’è chi decanta la ripartenza dalla serie D. Anche sei anni fa lo stessa scenario con chi addirittura brindava alla C1 . Ed all’orizzonte, per l’eventuale ripartenza, si scorgono solo imprenditori della provincia. La prima lezione non è servita... Si confida ancora nel miracolo prima di accomodarsi di nuovo in aula per le ripetizioni. Perservarare sarebbe davvero diabolico.
Fonte: Giuseppe D'Alto - Roma - Cronache di Salerno
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